Raul Cremona è un mago dell’arte dello spettacolo, capace di scomparire e riapparire con maestria tra le varie componenti del palcoscenico, come la luce, il canto, le macchiette, il legno, la tela, la voce, i costumi, i gesti, la polvere, gli sguardi, le angolazioni, le carte truccate, le barzellette, il cerone, i passi di danza, gli sgabelli da pianoforte e le gustose gags. Per dominare questo mondo caotico, Raul ha acquisito un mestiere che non si impara all’università o sulla settimana enigmistica, ma attraverso anni di esperienza.
Raul Cremona è capace di rimuovere la polvere del passato dal mondo del comico “grande” che divideva il palcoscenico con mostri del varietà, del teatro, della magia, del circo o della musica popolare. Oggi, invece, il mestiere sembra essere perso. Tuttavia, Raul è un artista del proprio tempo e i suoi personaggi rappresentano maschere dello stesso mondo in cui vive il suo pubblico.
Le maschere di Raul scavano nei mestieri del passato per rivelare il grottesco del presente e la megalomania che lo accompagna. Figlio di un imbonitore e nipote di un clown musicale, Raul ha l’egocentrismo nel sangue, necessario per formare capannelli di gente nelle piazze del mondo per far girare in eterno le tre carte e motivare l’offerta nel piattino dell’assistente con la fisarmonica.
In un’Italia dove l’arte antica della maschera è sopraffatta da schiere di “battuttisti”, il virtuosismo antico di Raul Cremona è necessario.
